Gino Stoppano all’anagrafe Luigi Stoppano nacque ad Alessandria il 10 Ottobre del 1926. Eseguì studi tecnici di meccanica. Ebbe fin da giovanissimo un grande talento per la musica i sui insegnanti, in particolare, erano Piero Gosio (arrangiatore per Rai) ed Alberto Angelini (pianista compositore e direttore fonico Rai) nel 1949 si trasferì a Venezia come musicista al Lido di Venezia dove Ugo Tognazzi faceva uno spettacolo di rivista,Hotel Danieli, Hotel Martini accompagnato da un trio che vinse il festival del Jazz nel 54 Con Luciano Cavagnoli e Loris Boresti (l’autore di “Frida cantata da Fred Buongusto). Partecipò a molte rassegne jazz con Gianni Coscia, Angelo Pautrè (cantante swing) Filippo Carletti (diplomato in Oboe ma grande pianista Jazz). Nel 1954 entro nell’orchestra di Vittorio Paltrinieri e partirono per una lunga tourneè (batteria Giancarlo Pillot)
Negli anni successivi sostituì nell’orchestra di Peter Van Wood stesso come chitarrista jazz l’orchesta prendeva il nome dal pianista dell’Orchestra Bruno de Lucia(ex orchestra Peter Van Wood). Ha suonato con Franco Cerri, Gianni Basso, Valdambrini, Henghel Gualdi, Cesare Marchini e molti altri musicisti.
Nel 1971 mentre era appena rientrato da Berlino con Giampiero Reverberi stava lavorando per una incisione con Caterina Valente fu colto da malore ed ebbe un’infarto invalidante, con una forte coronaropatia ostruttiva.
Si ritirò dal mondo della musica partecipò molto raramente a qulche concerto per beneficenza con l’amico Cesare Marchini,Giorgio Parodi, che lo volle nelle sue orchestre con Giampaolo Casati, Moroni e molti altri. Nel frattempo proseguì la sua carriera di imprenditore (salute permettendo) creando un marchio di corde per Strumenti musicali che portava il suo acronimo Gi Esse. Gino stesso costruì i macchinari necessari alla produzione.
Nel 1989 andò a farsi fare un’intervento di By pass coronarico a Houston al St Luke Ospital, il chirurgo che lo operò Frank Sandiford (morto tragicamente poco dopo) gli disse che il futuro sarebbe stato nella stimolazione del cuore.
Così iniziò a costruire macchinari per costruzione di cateteri cardiaci oggi il figlio continua ancora con la produzione di questi dispositivi proseguendo l’attività del padre (www.giessetechnology.it)